Storia della parrocchia
Come per molte altre realtà della periferia romana, la realtà fisica della parrocchia di San Pio da Pietrelcina viene a coincidere perfettamente con la realtà civile. Pertanto parlare della parrocchia, in questo senso, vuol dire parlare del quartiere, in special modo per quelle realtà come la nostra nelle quali la comunità parrocchiale, insieme alle scuole, costituisce, sotto vari punti di vista, il principale nucleo aggregativo del territorio. Allora prima di qualunque altra presentazione è opportuno fare qualche brevissimo cenno alla storia del nostro territorio. Il nostro quartiere si trova nella giurisdizione del XIII Municipio, nella periferia sud-ovest della capitale, ed è comunemente noto con il nome della sua via più antica, via di “Malafede”, un toponimo di origine medievale, probabilmente determinato dal fatto che all’epoca si trattava di un luogo di confine, abbandonato e quindi particolarmente pericoloso per chi si incamminava lungo la via Ostiense, attraverso selve malsane e paludose, nel collegamento tra il mare e la città eterna. In realtà la prima, e forse unica, denominazione ufficiale del quartiere risale all’epoca del periodo fascista che aveva individuato in questa zona adiacente alla tenuta reale di Castel Fusano, un buon sito per l’edificazione di un quartiere residenziale destinato ai gerarchi del regime. Il progetto non fu mai realizzato, ma rimase assegnato il nome di “Giardino di Roma”. Alcune ricerche archeologiche hanno però dimostrato che già in età antica la zona doveva essere oggetto di particolare interesse da parte dei personaggi di spicco della vita pubblica di Roma, era infatti punteggiata da villae rustiche di proprietà dell’aristocrazia romana, connesse ad attività agricole e produttive, nonché da infrastrutture viarie e idriche che garantivano all’area i servizi necessari. Negli ultimi decenni sono stati portati alla luce resti di edifici di notevoli dimensioni, arricchiti da rilevanti elementi decorativi. A riguardo basti pensare al ritrovamento di una fistola di piombo, con sopra scritto LFABICILONISCV, che testimonia la presenza della villa di Lucio Fabio Cilone, senatore, console nonché amico dell'imperatore Settimio Severo (146-211). A partire dalla fine degli anni ’90, in poco più di dieci anni si è sviluppato l’attuale insediamento abitativo, appena fuori del Grande Raccordo Anulare, tra la via Ostiense a nord, la via di Mezzocammino ad ovest e la Cristoforo Colombo a sud. Ad est invece si affaccia appunto sulla vallata di Malafede. In breve tempo l’affluenza nel quartiere di tante nuove famiglie manifesta l necessità di “assicurare una più adeguata assistenza religiosa ai fedeli dimoranti nel territorio” (cfr. Decreto di erezione canonica). L’ente giuridico della nostra parrocchia nasce ufficialmente il 1° ottobre del 2000 per Decreto di erezione emanato da Sua Eminenza il Cardinale Camillo Ruini, all’epoca Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, ma come cita il testo del decreto è “la sollecitudine pastorale del Papa Giovanni Paolo II, felicemente regnante” a decretare in questa porzione della periferia romana, la nascita di una nuova parrocchia dedicata ad un uomo che Egli stesso aveva proclamato Beato appena pochi mesi prima (2 maggio 1999): il frate di Pietrelcina. Così nasce la parrocchia del BEATO PADRE PIO DA PIETRELCINA. Bisognerà aspettare quasi due anni perché un secondo decreto del cardinale Ruini modificasse la denominazione della parrocchia sostituendo il titolo di “Beato Padre” con il titolo di “San” a seguito della canonizzazione del nostro Santo Patrono avvenuta il 16 giugno 2002 in piazza San Pietro e presieduta da Papa Wojtyla. Dunque il 26 giugno 2002 (appena dieci giorni dopo la canonizzazione) tra le parrocchie della capitale appare anche quella di SAN PIO DA PIETRELCINA. Per felice volontà del Cardinale la nomina del parroco di San Pio decorre nella stessa data di erezione della parrocchia e pertanto il 1° ottobre del 2000 ufficialmente il reverendo don Paolo Pressacco del clero romano, ordinato sacerdote il 20 aprile 1991 diventa il primo parroco di questo quartiere. Con queste parole don Paolo annunciava sul giornale diocesano la nascita della nuova parrocchia e le sue prime impressioni:
“Il territorio della nuova parrocchia è tutto un cantiere in quanto le abitazioni sono ancora in via di costruzione, solo un parte è già stata consegnata ed è tuttora abitata. I disagi per gli abitanti del quartiere sono molti (…). Anche la parrocchia ha condiviso questa situazione di precarietà, per molto tempo senza un locale abbiamo celebrato la S. Messa all’aperto, in piazza (…). La precarietà che caratterizza gli inizi di un’opera è certamente difficile, ma è sempre foriera di particolari grazie divine. Di questo ci è testimone autorevole il Beato Padre Pio, che nella sua vita ha vissuto le difficoltà e le prove con fortezza esemplare, ma ha anche sperimentato come il Regno di Dio inizia sempre come un piccolo seme, che però diventa un grande albero”
Fu proprio d. Paolo a celebrare la prima S. Messa di questo quartiere ancor prima che la parrocchia venisse costituita e con una lettera del 7 luglio del 2000 annunciava al presidente dell’allora XIII Circoscrizione che la domenica successiva (9 luglio) alle ore 10.30 avrebbe celebrato in piazza G. De Lullo. Per circa un anno fu proprio così; gli ambienti dell’azione pastorale di don Paolo furono la piazza e le case della gente, fino al 4 marzo 2003 quando Sua Eccellenza Mons. Rino Fisichella, allora Vescovo ausiliare per il settore Sud, venne a celebrare la S. Messa nella prima chiesa parrocchiale, in via Giorgio De Lullo, 97. Il 15 settembre 2004 comincia un nuovo capitolo della storia della nostra parrocchia poiché viene nominato parroco don Roberto Zammerini del clero diocesano di Roma, ordinato sacerdote il 14 maggio del 1995, e giunto a “Giardino di Roma” a seguito del trasferimento di don Paolo come nuovo rettore del seminario Redemptoris Mater di Avignone. Con don Roberto, nella piccola chiesa di via Giorgio De Lullo, cominciano a prendere forma le vere e proprie attività della pastorale ordinaria. Il quartiere continua a crescere e le famiglie cominciano ad allargarsi. Corsi prematrimoniali e preparazioni al Battesimo sono le due attività più vivaci per un quartiere di giovani coppie che iniziano la loro vita insieme. Ma ben più grande e nascosto è il lavoro condotto da don Roberto per l’edificazione del nuovo complesso parrocchiale. Negli anni del suo servizio come pastore della parrocchia di San Pio molto si è prodigato per predisporre la realizzazione della nuova chiesa e finalmente, il 16 dicembre 2007, con la posa della prima pietra alla presenza di moltissimi fedeli e degli Eccellentissimi Vescovi Mons. Paolo Schiavon, Vescovo Ausiliare per il settore Sud della Diocesi di Roma e Mons. Ernesto Mandara, direttore dell’ufficio per la Preservazione della fede e l’edificazione di nuove Chiese a Roma, si apre ufficialmente il cantiere par la realizzazione del progetto dell’architetto Alessandro Anselmi per il nuovo complesso parrocchiale. Come un novello Mosè giunto alle soglie della terra promessa, dopo circa cinque anni di servizio come parroco, quasi alla fine dei lavori, don Roberto viene chiamato dal Cardinale Vicario Agostino Vallini ad assumere l’oneroso compito di Rettore del Pontificio Seminario Romano Minore, passando il testimone a don Alfio Tirrò, del clero diocesano di Roma, ordinato sacerdote il 14 maggio del 2000 e che con nomina del 1° settembre 2009 diviene ufficialmente il terzo parroco della nostra comunità. In questa delicata fase di transizione una triste notizia giunge inaspettata ad annunciare la prematura e improvvisa scomparsa del carissimo don Paolo, primo parroco, tornato alla casa del Padre il 20 luglio 2009. La pallida ma convinta consolazione dinnanzi alla tragica notizia è che in qualche modo questa comunità vanterà sempre il raro privilegio di averlo avuto come pastore amorevole e premuroso che dal cielo continua a svolgere la sua opera di intercessione per la sua amata parrocchia di San Pio. Il 23 ottobre del 2010, dopo quasi tre anni di cantiere, finalmente, Nella solenne celebrazione eucaristica presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, viene consacrata la nuova chiesa e conseguentemente benedetto e inaugurato l’intero complesso parrocchiale. Inizia così una nuova fase della nostra avventura. Dal settembre 2017 il parroco è don Tommaso Mazzucchi, ed attualmente il vicario parrocchiale è Don Phaolo Do Van Tan. Oggi il nostro quartiere conta la presenza di circa 4.000 giovani famiglie, con tantissimi bambini che richiamano alla nostra comunità due grandi sentimenti: responsabilità verso il nostro e il loro futuro e speranza per una comunità fondata sull’accoglienza e la condivisione. La comunità dei figli di Dio.